Sito dedicato alla comunità di Montecelio e alle sue tradizioni in particolare alla festa di San Michele Arcangelo con la sfilata delle Vunnelle
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Breve presentazione di alcuni personaggi di origine monticellesi passati alla storia per i loro meriti.

Le notizie riportate in questa pagina provengono dalla guida storico - topografica "Montecelio ieri e oggi" di Maria Teresa Petrara e Maria Sperandio e dal libro "Gli stemmi di Montecelio: i notabili" di Lucrezia Rubini e Maria Sperandio.
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Bernardino Panicola (1580 - 1666)
Famoso giureconsulto e Lettore pubblico alla Sapienza, entrò nel 1610 nella Compagnia di S. Giuseppe Calasanzio, prima come catechista, poi come primo procuratore generale della nascente Congrecazione Paolina. Divenuto Auditore del duca Cesarini, passò poi al servizio di mons, Angelo Cesi in Roma, Rimini e Bologna. Tornato a Roma nel 1642, venne proclamato da Urbano VIII vescovo di Ravello e Scala, "con gran giubilo della sua patria, che vuolle dimostrarlo col dono di scudi 500 e con gli elogi, che fece in un pubblico Conseglio sì della sua persona, sì della sua onoratisima Casa" (Trasciani, p. 75). A Montecelio tornò a conferire la Cresima nel 1643 e nel 1650. sappiamo dal Picchetti che che fu autore di "molte opre concernenti la materia legale et ecclesiastica", fra cui il trattato "di Peste", scritto negli ultimi anni della sua lunga vita. Mori a Roma nel 1666 e fu sepolto nella chiesa di S. Francesco a Ripa.

Angiolo Giordano Picchetti (1595 - 1668)
Appassionato cultore della storia e dei monumenti del paese, di cui fu priore.
Laureato in diritto civile e canonico, esercitò a lungo in Roma la professione di giureconsulto; in età avanzata fu consacrato vescovo di Nusco (1662 - 1668). Promosse e finanziò numerosi abbellimenti e restauri (S. Lorenzo, S. Antonio, ecc.) e si batté a lungo inutilmente per evitare la rovina della Rocca. Fu autore della prima compilazione a carattere storico su Montecelio; il manoscritto inedito è conservato nel Fondo Borghese dell'Archivio Segreto Vaticano.

Bernardino Trasciani (sec.XVIII)
Frate Minore Osservante, firmò la sua opera storica (Memorie istoriche di Monticelli in Sabina e del convento e chiesa dei FF. Minori Osservanti sul Monte Albano - 1770), rimasta inedita, con lo pseudonimo di Rebrinando Cristiana, anagramma del nome. Dell'opera esiste un manoscritto coevo (prima custodito nella biblioteca di S. Michele, ora in possesso di un privato) e la trascrizione che ne fece nel 1915 il padre Michelangelo Cianti.

Carlo Rusconi (1813 - 1868)
Sacerdote, naturalista, geologo, fu il primo a studiare e a datare con sicurezza i terreni che formano le colline di Montecelio. La sua maggiore scoperta, pubblicata nel 1864 sulla Romana Corrispondenza Scientifica, è relativa all'origine atmosferica dei tufi vulcanici della Campagna Romana. Nel 1866 scoprì il primo insediamento preistorico della nostra zona (Caprine, fosso del Cupo). Il suo Gabinetto scientifico, famoso all'epoca per la ricchezza dei fossili raccolti, è andato perso.

Francesco Cerasoli (sec. XIX)
Ingegnere comunale (nel 1878 prese il posto di Rodolfo Lanciani), fu autore della prima opera storica a stampa su Montecelio: "Ricerche storiche sul comune di Montecelio", edita nel 1890. Il testo, basilare per ogni successivo studio, è stato ristampato nel 1974 e 1989.

Rodolfo Lanciani (1845 - 1929)
Nato da un'antica famiglia di Montecelio, il giovane Rodolfo, che risiedeva spesso nel nostro paese, divenne dottore in lettere, poi architetto - ingegnere; uno dei suoi primi articoli a carattere archeologico è dedicato al tempietto romano entro la Rocca. Nel 1868 succedette al padre, ingegnere comunale di Montecelio, nel suo incarico che tenne per un decennio, fino a quando non fu costretto ad abbandonarlo per dedicarsi completamente all'intensa attività accademica e di scavo. Dal 1871 era infatti Segretario della Commissione Archeologica Municipale di Roma, nel 1877 fu chiamato a ricoprire la cattedra di Topografia Antica della Regia Università di Roma, insegnamento creato per lui in riconoscimento del suo valore di studioso. Era inoltre continuamente impegnato nel dirigere scavi archeologici a Roma, Ostia e Villa Adriana. Si devono a lui, fra l'altro, l'ordinamento dei Musei Capitolini, la scoperta della Casa delle Vestali nel Foro Romano, l'esposizione archeologica alle Terme di Diocleziano (1911),la sistemazione della Passeggiata Archeologica. Fra le sue numerose pubblicazioni (circa 700) vogliamo ricordare la Pianta di Roma Antica (Forma Urbis), un fondamentale studio sugli acquedotti romani, la Storia degli Scavi e Musei di Roma. Socio di innumerevoli Accademie, ricevette onorificenze e lauree ad onorem, divenendo infine Senatore del Regno.
Fino a tarda età amò frequentare il suo paese di origine cui era legato da profondo affetto, tanto che chiuse un suo discorso al Municipio di Montecelio nel 1922 con queste parole: "La cortesia di Governi, Accademie e Università italiane o straniere mi ha consentito di fregiarmi di qualche titolo onorifico, ma da oggi innanzi farò precedere a tutti quello che mi sta più a cuore, quello di cui sono più orgoglioso: Civis corniculanus sum" ( sono cittadino cornicolano)

Celestino Piccolini (1874 - 1959)
Parroco di S. Lorenzo, Ispettore Onorario alle Antichità e Belle Arti di Guidonia Montecelio, S. Angelo Romano e Palombara Sabina, medaglia d'argento al merito della Pubblica Istruzione per la Tutela del territorio a lui affidato. Studiò il principale asse viario antico della nostra zona, che designò con il nome di "Tiburtino - Cornicolana", individuando i principali insediamenti romani del territorio. Scoprì la basilica paleocristiana di S. Crisogno in Roma e quella del martire Vincenzo presso Montecelio. Fu autore di vari scritti sulla storia, le tradizioni e i monumenti del paese, pubblicati soprattutto negli Atti e Memorie della Società Tiburtina di Storia e d'Arte. Arguto poeta dialettale, scrisse una raccolta di sonetti in monticellese intitolata "Rustici Accenti".